GESTORI AUTOSTRADALI CONVOCATI IN ASSEMBLEA IL 13 FEBBRAIO 2025
Proprio oggi (6 febbraio 2025) UNEM comunica ufficialmente che, su propria assistenza legale, TUTTE LE COMPAGNIE ASSOCIATE AD UNEM HANNO PRESENTATO RICORSO CONTRO IL PIANO ALLEGATO AL DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 5 LUGLIO 2024 PER LA PARTE DEL PUNTO 11.1 CUI SI FA RIFERIMENTO NELLA COMUNICAZIONE SEGUENTE
ANISA – FAIB – FEGICA
URGENTE ASSEMBLEA DI TUTTI I GESTORI DELLE AdS AUTOSTRADALI GIOVEDI’ 13/2/2025 ore 10.30
La situazione delle Autostrade è, ormai, insostenibile: ogni giorno i concessionari e le compagnie (e non solo) inventano qualche escamotage per acuire la situazione dei gestori fino a volerne perseguire l’estromissione dalla conduzione delle AdS.
Ad esempio, dopo la confusione e i ricorsi avanzati da ART vs. MIT sul metodo per lo svolgimento delle gare che crea assoluta incertezza, l’ENI (ma non è l’unica!) propone un ricorso al TAR contro il D.M. del MIT nel quale è contenuta una timida risposta alla richiesta di “continuità gestionale” sempre richiesta dalla categoria.
La situazione del comparto è disastrosa: i dati delle vendite ad ottobre 2024 (dati MASE) ci dicono che si è perduto un ulteriore 18 % sul 2019 ante COVID. La causa di ciò solo in parte si deve ai volumi di traffico, in quanto la vera ragione è data dal gap dei prezzi tra autostrada e rete stradale, che a sua volta è generata non solo dai costi di un servizio h24, ma anzitutto dalle royalty ingenti riservati ai Concessionari, che falsano il mercato dei prezzi e sviano altrove la clientela.
Crollo delle vendite e crescita dei costi generano il default tecnico delle gestioni e stornano la propensione ad investire nella rete. La risposta a questa situazione non è, come dovrebbe, la rimozione delle cause che alterano i prezzi, ma l’imposizione di vincoli sugli stessi da parte dei Concessionari alle petrolifere e la spinta di queste ultime a togliere libertà di prezzo al gestore e infine espellerlo da una funzione attiva sulla rete.
A ciò si aggiunga l’insensibilità e la totale indisponibilità dei Ministeri competenti, ormai da due anni, ad attivare un tavolo di lavoro che, invece di limitarsi alla gestione burocratica (e ora anche caotica) dei bandi, affronti l’obiettivi di dare prospettive al comparto e non lasciarlo morire d’inedia.
L’obiettivo dei subconcessionari, ENI inclusa, è di togliersi dalle scatole i Gestori introducendo, in elusione delle norme del settore, su larga scala i contratti di associazione in partecipazione e affidamento di servizi
In altre parole finché i Gestori sono stati utili alle aziende , accontentandosi di quadrare i bilanci “scaricando al pubblico” le inefficienze aziendali (aggravate dalla lunghissima vacanza degli accordi sui contratti) è filato tutto più o meno liscio. Ora, invece di battersi per cambiare le condizioni che falsano i prezzi, i Gestori non vanno più bene e, conseguentemente, devono essere “cacciati”.
Questa è la situazione di fronte alla quale abbiamo due scelte: la prima è “ARRENDERSI”; la seconda è provare – con determinazione – a LOTTARE ricorrendo a tutti i mezzi legittimi di opposizione ed utilizzando tutti gli strumenti che, sindacalmente, riusciremo a mettere in atto (dallo sciopero alla mancata accettazione delle carte aziendali, dall’aumento dei prezzi al pubblico, all’informazione agli automobilisti che i concessionari senza rinunciare alle proprie rendite e le aziende avviando una sorta di “pulizia sociale” non si propongono certo di costituire una convenienza per i consumatori che accedono all’autostrada.
Dobbiamo essere chiari: o siamo tutti d’accordo e proviamo a riprendere in mano la nostra dignità oppure non c’è alcuna speranza di salvezza. Forse qualcuno potrà salvarsi ma lo farà sulla pelle di tanti altri colleghi messi alla porta.
Proprio per questo i Gestori devono sapere – senza giri di parole – che non è più possibile nascondersi dietro: i “non sapevo; non avevo capito”, oppure “il collega che mi precede/segue, rimane aperto”. O si sta da una parte – con i colleghi – o non c’è più alcuna possibilità di futuro. Le scuse possiamo utilizzarle per altre cause (meno nobili).
Le aziende, ENI intesta, ne sono ben consapevoli: per questo premendo il piede sull’acceleratore. Il primo obiettivo che perseguono è quello di rompere il fronte della solidarietà.
NON POSSIAMO PIÙ STARE ALLA FINESTRA IN ATTESA DI UN DOMANI CHE NON ARRIVERÀ SE NON SAREMO CAPACI DI OPPORCI. LA NOSTRA SCOMMESSA È IL FUTURO!
DI QUESTE COSE PARLEREMO IL 13 FEBBRAIO: CI AUGURIAMO DI ESSERE IN TANTI.
Data l’urgenza, l’Assemblea avverrà da remoto (anche wathsapp). Puoi essere dei nostri utilizzando il link:)
ID riunione: 348 838 253 947
Passcode: NR9zs6Qh