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RITORNA L’ALLERTA SUI PREZZI, NON SENZA QUALCHE CONFUSIONE

Una nota associazione dei consumatori segnala che “Alla data del 10 gennaio la benzina al servito ha toccato i 2,409 euro al litro sulla A1, (2,319 euro/litro il gasolio), un valore sfiorato anche sulla A21 con 2,399 euro/litro (2,299 euro il diesel). Diversi impianti autostradali vendono la benzina sopra i 2,3 euro al litro: 2,366 euro sulla A4, 2,359 euro sulla A14, 2,349 euro sulla A11, 2,345 euro sulla A7, 2,339 euro sulla A22, 2,319 euro su A8 e A26. In modalità self, invece, la benzina ha superato i 2 euro al litro presso diversi distributori: 2,039 euro/litro sulla A14, 2,029 euro su A4 e A22, 2,009 euro sulla A1.” Risponde il Ministero (MIMIT), con i numeri dell’anagrafe prezzi giornaliera “Oggi [11.01.2025] Il prezzo medio sulla rete autostradale nazionale è per il gasolio pari a 1,806 euro e per la benzina a 1,896 euro, e pari a 1,699 euro per il gasolio e a 1,796 euro per la benzina”.

I dati indicati del Ministero sono però quelli dei prezzi in modalità self, notoriamente inferiori a quelli in modalità servito (di circa 0,139 €/lt, almeno nella media degli ultimi due anni).

Ma sui prezzi particolarmente alti, è il caso di ribadire che le “eccezioni” non diventano affatto la “regola generale”: in tutto l’anno 2024, ad esempio – su 25.027.829 prezzi processati dal MIMIT per benzina e gasolio, self e servito –, valori superiori di 0,150 €/litro alla media del prezzo nazionale risultano riscontrabili ogni giorno in una quantità di 1.200-1.250 impianti in servito (tra 8,5 e 8,8 % del totale) e tra 150 e 250 impianti in self (tra lo 0,8 e l’1,3 % del totale della rete) e si registrano singole (ossia che si contano tra le dita di una mano) casistiche di prezzi che in media sono anche di oltre 2,900 €/litro.

Con queste percentuali di eccezionalità, non si fa statistica.

La medesima associazione dei consumatori sostiene che “Rispetto a fine 2024 il petrolio registra una leggera salita, con le quotazioni del Brent cresciute del 4% rispetto ai valori di fine dicembre, e prezzi del tutto sotto controllo lontani dai record raggiunti negli anni passati…A fronte di tale sostanziale stabilità delle quotazioni, si registra invece un sensibile rialzo dei listini alla pompa, con un aumento di 3 centesimi al litro in pochi giorni che equivalgono ad una maggiore spesa sui rifornimenti pari a +1,5 euro a pieno, +36 euro ad automobilista su base annua”.

Diciamo che, da Natale, la “leggera salita” del petrolio è stata dell’8,4 % in più se misurata in dollari/barile (da 73,58 a 79,76 $/barile) e del 9,4 % in più in €/barile (da 70,78 a 77,41, visto che l’euro continua a deprezzarsi sul dollaro): non proprio una modesta escursione!

E quanto alle quotazioni dei prodotti raffinati la variazione è stata di +0,054 €/litro per la benzina e di +0,061 per il gasolio (entrambi importi ivati), incrementi non proprio banali.

Correttamente, invece, l’associazione dei consumatori evidenzia che sugli aumenti “sembra invece pesare l’extra-costo addebitato da inizio anno a rivenditori e gestori per la quota di obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti, costo che rischia di essere interamente scaricato sui consumatori finali attraverso un incremento dei prezzi di benzina e gasolio”.

Effettivamente si tratta di +0,020 €/lt circa, derivanti da un obbligo che ad oggi incide per più di 0,070 €/litro.

Lasciamo i consumatori, per rilevare quanto dice UNIMPRESA: “Costi energetici alle stelle per piccole e medie imprese (pmi) e famiglie. Tra gennaio 2021 e dicembre 2024 si è registrato un aumento del 20% nelle spese per carburanti e il caro bollette potrebbe proseguire anche nel 2025 se le tensioni internazionali non ridurranno le incertezze”.

Tra l’inizio di gennaio 2021 e gennaio 2025, diciamo noi, il greggio è cresciuto del 56,1 % (da 51,11 $/barile a 79,76), con un deprezzamento del dollaro del -16,0 % (da 1,2271 a 1,0304 $ per un euro), così che il greggio in euro/barile è aumentato in verità dell’85,5 % (da 41,74 a 77,41).

La quotazione dei prodotti raffinati è così aumentata: +89,8 % per la benzina (da 0,284 a 0,539 €/litro) e +96,0 % per il gasolio (da 0,298 a 0,584).

La quota di costo di biomiscelazione era di solo 0,042 €/litro (-40,0 % rispetto ad oggi).

Mentre i prezzi alla pompa in self service, a parità di accise ed aliquota IVA, sono cresciuti di +24,3 % per la benzina (da 1,448 a 1,796 €/litro) e di +28,5 % per il gasolio (da 1,322 a 1,699).

Da Natale, i prezzi alla pompa sono aumentati in self di +0,038 per la benzina (da 1,758 a 1,796 €/lt, +2,16 %) e di +0,040 per il gasolio (da 1,659 a 1,699 €/lt, +2,41 %): a questi aumenti va contrapposta l’escursione combinata delle quotazioni internazionali e dell’onere di miscela bio, in tutto +0,074 €/lt per la benzina e +0,081 per la benzina, ossia il doppio di quanto sono aumentati i prezzi all’utenza.

Si vedono perfino titoli sensazionalistici del tipo Prezzi alle stelle

Se mettessimo in fila proprio tutti i prezzi giornalieri dal 01.10.2022 al 09.01.2025, avremmo una media su 832 giorni così strutturata: benzina self 1,764 €/lt, benzina servito 1,967 €/lt, gasolio self 1,764 €/lt, gasolio servito €/lt 1,904.

I prezzi di giovedì, nonostante gli aumenti post natalizi, erano ancora significativamente più bassi della media del periodo 01.10.2022-09.01.2025: benzina self -0,034 €/lt, benzina servito -0,034 €/lt, gasolio self -0,069 €/lt, gasolio servito €/lt -0,070 €/lt.

Con questi numeri diciamo che è almeno prematuro vedere le stelle, gridare alla speculazione, sparare numeri a capocchia ed evocare l’apocalisse. Almeno per ora.