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ANISA: AUDIZIONE X COMMISSIONE CAMERA DEPUTATI DEL 12.04.2023

PRESIDENTE MASSIMO LOREO TERZI – NOTA SUL COMPARTO AUTOSTRADALE

AUDIZIONE CAMERA DEI DEPUTATI – X COMMISSIONE PERMANENTE

12 APRILE 2023

Nel ringraziare la Commissione per aver ritenuto – in riferimento alle Risoluzioni numero 7/00050 del 15.02.2023 e numero 7/00079 del 24.03.2023 – di avviare le correnti audizioni convocando anche ANISA CONFCOMMERCIO, in rappresentanza dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti delle aree autostradali, il nostro contributo, ancorché le risoluzioni di cui sopra abbiano come oggetto la situazione del comparto complessivo della distribuzione, riguarda essenzialmente lo specifico segmento della rete distributiva autostradale.

I DATI DELLA CRISI DELLA RETE AUTOSTRADALE

Segmento che appare caratterizzato da una progressiva ed irreversibile crisi, ben rappresentata da alcuni dati sintetici:

dal 2001 al 2022, il traffico, ossia le percorrenze veicoli-km, segnalano un incremento del 5,4 %, ed un tanto nonostante le rilevanti flessioni registrate nel 2012 (per effetto del contesto economico) e soprattutto nel 2020 (per effetto delle misure di contrasto alla pandemia Covid-19); un dato, l’unico, positivo cui vanno confrontati tutti gli altri dati di segno negativo del segmento;

nello stesso periodo, le vendite dei più diffusi carburanti sono crollate del 75,6 %;

un tanto ha prodotto una corrispondente caduta dell’erogato medio della rete dei punti vendita, che nello stesso intervallo di tempo, crolla da 10,2 a 2,6 milioni di litri/per impianto;

si è determinata una progressiva minore efficienza ed insostenibilità economico-gestionale degli impianti: nel 2001 ben 83 impianti erano distribuiti in tratte con un erogato medio maggiore di 15,0 milioni di litri, 141 in tratte con erogato medio tra 10,0 e 15,0 milioni di litri ed 80 in tratte con erogato medio tra 7,5 e 10,0 milioni di litri, su una rete complessiva di 409 impianti, mentre nel 2021 nessuna tratta evidenza erogati medi di tale consistenza; per contro, se nel 2001 solo 3 impianti erano collocati in tratte con erogato medio inferiore a 3 milioni di litri, nel 2021 (per il 2022 stiamo ancora attendendo il dato) il numero degli impianti ubicati in tratte in questa classe di erogato è salito a 246 su un totale di 400 impianti della rete;

nella rete distributiva autostradale, nel 2001 si erogava ancora il 9,3 % della somma totale di benzina e gasolio venduta sia in rete che in extra rete, nel 2022 tale quota crolla al 2,5 %, dato che attesta la marginalizzazione estrema di codesto segmento distributivo;

il segmento segna una flessione in valore anche delle vendite di altri beni e servizi (food & beverage) con una perdita del 27,3 % dal 2001 al 2021 (in attesa di dati per il 2022);

i pedaggi marcano un incremento dell’89,0 % nel 2021 sul 2001, dato superiore a più volte il tasso di inflazione e palesemente non dipendente dal contenuto aumento del traffico.

I FATTORI DELLA CRISI

Tra i fattori della crisi del segmento distributivo autostradale, il principale è rappresentato dal livello dei prezzi dei beni e servizi.

I prezzi della rete autostradale, per quanto attiene ai carburanti, sono effettivamente più alti a confronto con la rete stradale: la media nazionale degli anni dal 2016 al 2022 è di circa 0,100 euro/litro per il rifornimento self e di 0,150 per la modalità servito.

L’Authority dei Trasporti (ART), stimava che i prezzi potessero scontare un differenziale nell’ordine di circa il 14 % in più rispetto alla rete ordinaria, in ragione dei più elevati costi di gestione per l’organizzazione di un servizio complesso ed esteso H24.

A pesare in maniera tale da distorcere i prezzi in modo tale da non essere competitivi con il resto della rete sono state le royalty che i Concessionari percepiscono sulla vendita dei carburanti e sui servizi di food&beverage: recentemente Scaroni, ex AD di ENI ha parlato di circa 8 cent/litro sui carburanti, un valore superiore a quello che percepisce il benzinaio che gestisce l’impianto -; una interrogazione parlamentare presentata il 03.10.2018 (atto 3-00248) da esponenti delle forze ora al Governo nell’affrontare il tema delle royalty stimava in 5 miliardi di euro nel periodo 2003-2017 il balzello gravante sugli acquisti in autostrada di carburanti e servizi di ristorazione.

Tale balzello ha subìto un ridimensionamento solo in dipendenza delle riduzioni del traffico dovute alle restrizioni Covid del 2020 (peraltro compensato ai Concessionari dalle misure dei ristori disposti dalle misure governative di intervento).

Ad un tanto si aggiungano gli adeguamenti in aumento dei pedaggi – aumenti automatici e, come già accennato, ben superiori al tasso di inflazione -, garantiti dallo Stato ai Concessionari.

Il segmento, pertanto, è penalizzato sostanzialmente da una distorsione delle meccaniche di mercato determinato dall’esistenza di rendite di posizione dei Concessionari, che ha causato l’allontanamento dell’utente dai beni e servizi che vi vengono esitati. Tranne che i Concessionari – che hanno “occupato” un bene pubblico che viene utilizzato in una sorta di extraterritorialità e di “mercato protetto” – tutti ci perdono.

Se molto si è polemizzato, subito dopo l’aumento delle accise ed il conseguente riflesso sui prezzi dei carburanti, sugli elevati prezzi della rete autostradale, lungi dal risolvere tale problema con la imposizione di ulteriori “cartelli dei prezzi” aggiuntivi, codesto segmento distributivo abbisogna di interventi di natura sostanziale: razionalizzazione della rete, valorizzazione dei servizi e tutela del consumatore.

LE PROPOSTE DI ANISA PER LA RETE AUTOSTRADALE

In previsione di un istituendo tavolo di concertazione presso i MIMIT sulle problematiche della rete e del settore distributivo in generale, ANISA – e le altre Organizzazioni di categoria dei gestori, sia pure con documenti simili – hanno proposto alcune linee di intervento.

Riduzione dei punti vendita per perseguire un indispensabile recupero di efficienza, produttività e sostenibilità economica al comparto;

Rafforzamento dei requisiti dei subconcessionari/affidatari in ordine alla capacità organizzativa, tecnica ed economica, necessaria a garantire la continuità e la regolarità nell’espletamento del pubblico servizio di distribuzione dei prodotti energia per l’autotrazione, nonché di essere in grado di sostenere la transizione verso la decarbonizzazione della mobilità;

Maggiori standard qualitativi con la finalità di garantire standard di servizio adeguati e opportuna diversificazione dell’offerta a favore degli utenti;

Continuità gestionale per i gestori dei Sub-concessionari (un aspetto totalmente assente nelle bozze circolanti di revisione del Piano di ristrutturazione datato al 2015, un tanto in un contesto in cui si va diffondendo la pratica dei Sub-concessionari ad affidare a società terze controllate la gestione degli impianti) ed ammortizzatori sociali per le fuoruscite derivanti dal turn over degli assegnatari/Sub-concessionari dei servizi presso le singole Aree di Servizio.

Concorrenza dei prezzi e regime delle royalty, con la finalità di garantire il  principio prevalente dell’uniformità delle minime condizioni nell’accesso ai beni e servizi che deve essere assicurata al consumatore, nonché di consentire un recupero di competitività dei prezzi dei beni e servizi che consenta una fase di rilancio del segmento della rete autostradale, l’applicazione delle royalty – in deroga alle condizioni ordinarie della concessione – dovrebbe essere transitoriamente sospesa nella fase di ristrutturazione della rete e comunque per la durata del triennio 2024-2026.

Conclusivamente, per una ancorché minima possibilità di recupero del segmento autostradale, o si sterilizzano, almeno in via temporanea, i motivi ingiustificati di alterazione dei prezzi (ossia le rendite) per recuperare competitività e consumi in una logica ordinaria di mercato o, in caso contrario e senza pertanto beneficio del consumatore, il sistema (ossia i Concessionari) dovranno farsi carico dell’onere della sostenibilità economica delle imprese che vi investono (le Compagnie petrolifere) e vi operano (le microimprese di gestione, i benzinai) per continuare ad effettuare un servizio che – se non vi è una inversione di strategia – sarà destinato comunque ad attrarre ancor meno clienti di quelli che ancora oggi residualmente vi accedono.

Nel ringraziare la Commissione, si forniscono agli atti i seguenti allegati:

  • Testo del presente contributo
  • Documento ANISA Confcommercio inviato al MIMIT
  • Report sulla rete autostradale in concessione 2001-2021 (in due parti)

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