VENDITE 1979-2020 – “DECLINO E CADUTA” DELLA RETE AUTOSTRADALE
L’elaborazione contiene i dati delle vendite di benzina e gasolio dal 1979 al 2020 [fonte: MiSE, Bollettino Petrolifero] e della somma dei due prodotti, suddivisi tra il segmento della rete ordinaria, il segmento della rete autostradale ed il circuito extrarete: si tratta, complessivamente, di un periodo esteso per quarantadue anni, contrassegnato sia dapprima da fasi di espansione dei consumi energetici per autotrazione che da un contenimento successivo, dovuto, oltre che all’evoluzione ed all’efficientamento tecnologico -energetico dei motori, all’emergere di periodi di stagnazione e poi di depressione economica di lunga durata (“crisi ad U”), per giungere infine, nell’ultimo anno, alle conseguenze dell’emergenza epidemiologica COVID-19.
Ad integrazione, per il contesto economico di riferimento, si osserva che:
- dal 1980 al 2000 il tasso medio annuo di variazione positiva del PIL pro-capite vale un po’ più del 2,5 %;
- dal 2000 al 2007 il tasso medio annuo di variazione positiva del PIL pro-capite vale un po’ meno dello 0,7 %;
- dal 2008 al 2012 il tasso medio annuo di variazione negativa del PIL pro-capite vale un po’ meno del 2,0 %;
- dal 2013 al 2019 il tasso medio annuo di variazione positiva del PIL pro-capite vale un po’ più dello 0,5 %;
- nel 2020 il tasso di variazione negativa del PIL pro-capite vale un po’ meno del 8,5 %.
Un tanto premesso, e stanti le implicazioni di tutti questi fattori sulle dinamiche della mobilità e dei consumi per autotrazione, lo studio evidenzia le modificazioni grezze da essi indotte sul mercato “maturo” dei carburanti di origine fossile ancor oggi di maggior largo consumo, ossia benzina e gasolio.
Le dinamiche generali evidenziano alcuni dati che sembrano di particolare interesse:
- il mantenimento, anche nel 2020, di un volume totale di vendite maggiore del 1979 (di quasi l’11 % e di più di 3 miliardi di litri), ma tuttavia significativamente inferiore – a causa delle limitazioni alla mobilità adottate per il contrasto dell’epidemia – al 2007, anno antecedente all’emergere della crisi economica (-33 % e -15,5 miliardi di litri), al 2012, anno di significativa flessione della mobilità per l’effetto combinato della crisi economica e dei rincari dei prezzi indotti dalle politiche fiscali del Governo Monti (-18 % e -7,0 miliardi di litri); l’effetto COVID-19, infine, ha ridotto le vendite in misura pari al -17,5 % ed a -6,6 miliardi di litri rispetto al 2019;
- uno spostamento di vendite significativo (a seguito anche delle modificazioni degli assetti della rete distributiva) dal circuito della rete a quello extrarete, che registra, ad esempio, un raddoppio della quota di quest’ultimo circuito sul totale dei volumi di vendita, dal 22 % del 1979 al 43 % del 2020, ed una perdita del 27 % della quota della rete (dal 78 % del 1979 al 57 % del 2020).
Il dato generale delle vendite, tuttavia, va distinto in relazione alle sue variazioni all’interno dei circuiti (rete ed extrarete) ed all’interno della rete, tra i segmenti della rete ordinaria e della rete autostradale:
- nel segmento della rete ordinaria, nel 2020, la flessione delle vendite sommate di benzina e gasolio è variata di -2,3 miliardi di litri e del -11,7 % rispetto al 1979, di -13,2 miliardi di litri e del -43,6 % rispetto al 1998, di -13,6 miliardi di litri e del -44,4 % rispetto al 2007, di -7,3 miliardi di litri e del -30,0 % rispetto al 2012 e, infine, di -3,5 miliardi di litri e del -17,1 % sul 2019 (in conseguenza della emergenza pandemica del 2020);
- nel segmento della rete autostradale, nel 2020, la flessione delle vendite sommate di benzina e gasolio è variata di -1,9 miliardi di litri e del -69,2 % rispetto al 1979, di -3,5 miliardi di litri e del -80,4 % rispetto al 1998, di -2,9 miliardi di litri e del -78,0 % rispetto al 2007, di -1,4 miliardi di litri e del -62,8 % rispetto al 2012 e, infine, di -0,4 miliardi di litri e del -34,4% sul 2019;
- per contro, nel circuito extrarete, nel 2020, l’incremento delle vendite sommate di benzina e gasolio è variata di +7,1 miliardi di litri e del +114,0 % rispetto al 1979, di +4,2 miliardi di litri e del +45,1 % rispetto al 1998, di +1,0 miliardi di litri e del +8,1 % rispetto al 2007, di +1,7 miliardi di litri e del +14,4 % rispetto al 2012 e, infine, si registra una flessione di -2,7 miliardi di litri e del -16,8 % sul 2019 (in conseguenza della emergenza pandemica del 2020).
A parte quanto già rilevato in ordine allo spostamento di ingenti volumi tra il circuito della rete e quello dell’extrarete, nel primo si osserva – fatto salvo il segno negativo comune – una grande differenza delle variazioni all’interno dei singoli segmenti tra rete ordinaria e rete autostradale: l’incidenza percentuale, infatti, è così sintetizzabile:
-2020 vs/ 1979 rete ordinaria -11,7 %, rete autostradale -69,2 % (più di 6 volte la rete ordinaria)
-2020 vs/ 1998 rete ordinaria -43,6 % rete autostradale -80,4 % (quasi 2 volte la rete ordinaria)
-2020 vs/ 2007 rete ordinaria -44,4 % rete autostradale -78,0 % (quasi 2 volte la rete ordinaria)
-2020 vs/ 2012 rete ordinaria -30,1 % rete autostradale -62,8 % (più di 2 volte la rete ordinaria)
-2020 vs/ 2019 rete ordinaria -17,1 % rete autostradale -34,4 % (2 volte la rete ordinaria).
I dati più significativi derivanti dall’analisi delle vendite sommate di benzina e gasolio nel periodo 1979-2020 nella rete autostradale sono, grezzamente, i seguenti:
- appare scontata la diversificazione dei volumi di vendita tra i due prodotti (effetto del tipo di traffico specifico della rete tra veicoli pesanti e veicoli leggeri e della diffusione del diesel nei veicoli leggeri): dal 1998 (anno che ha fatto segnare il più alto volume di vendite nel segmento in tutto il periodo 1979-2020) al 2020 le vendite di benzina hanno avuto una flessione di -1,9 miliardi di litri e del -91,8 %, mentre quelle di gasolio hanno registrato un decremento di -1,5 miliardi di lItri e del -70, 2 %;
- a fronte di una variazione del numero dei punti vendita della rete nell’ordine di un massimo del -14,3 % – riferibile al 2020 sul 1998 -, l’erogato medio per punto vendita è calato:
-da 5,995 milioni di litri del 1979 a 2,042 milioni di litri nel 2020 (-65,9 %);
-da 9,143 milioni di litri del 1998 a 2,042 milioni di litri nel 2020 (-77,7 %);
-da 8,178 milioni di litri del 2007 a 2,042 milioni di litri nel 2020 (-75,0 %);
-da 4,731 milioni di litri del 2012 a 2,042 milioni di litri nel 2020 (-56,8 %);
-da 3,111 milioni di litri del 2012 a 2,042 milioni di litri nel 2020 (-34,4 %):
- la quota di vendite sommate di benzina e gasolio sul totale dei volumi complessivi (rete + extrarete) si è così modificato:
-1979 rete ordinaria 68,37 % rete autostradale 9,49 % extrarete 22,14 %;
-1998 rete ordinaria 69,08 % rete autostradale 9,85 % extrarete 21,07 %;
-2007 rete ordinaria 65,51 % rete autostradale 8,03 % extrarete 26,47 %;
-2012 rete ordinaria 63,64 % rete autostradale 5,80 % extrarete 30,56 %;
-2020 rete ordinaria 54,55 % rete autostradale 2,64 % extrarete 42,81 %;
- la quota di vendite sommate di benzina e gasolio sul totale dei volumi complessivi del circuito della rete si è così modificato:
–1979 rete ordinaria 87,81 % rete autostradale 12,19 %;
-1998 rete ordinaria 87,52 % rete autostradale 12,48 %;
-2007 rete ordinaria 89,09 % rete autostradale 10,91 %;
-2012 rete ordinaria 91,65 % rete autostradale 8,35 %;
-2020 rete ordinaria 95,38 % rete autostradale 4,62 %.
I dati sopra illustrati denotano senza alcun dubbio la situazione del comparto: un processo di “declino e caduta”, un “declino” maturato da tempo – iniziato lentamente dal 1999 ed accelerato con la crisi economica dopo il 2007, ulteriormente deteriorato dopo il 2011 (nel 2012 la flessione delle vendite in un solo anno ammontò ad un -23,5 %) – ed a cui l’emergenza pandemica e le limitazioni alla mobilità conseguenti hanno dato il colpo di grazia per la “caduta”.
Le ragioni di tale declino sono abbondantemente, ancorché non oggetto di rimedio, note e tali da avere azzerato ogni appeal della rete per l’utente/consumatore ad approvvigionarsi di beni e servizi eccedenti il mero accesso e percorrenza dell’arteria viaria:
- incrementi progressivi dei pedaggi in misura doppia rispetto alle dinamiche inflattive;
- gravame sui prezzi del peso delle royalty percepite dai Concessionari con alterazione delle condizioni di concorrenza rispetto alla rete ordinaria per favorire le rendite di posizione;
- politiche commerciali aziendali controattive a consentire un riequilibrio della competitività dei prezzi.