VERTENZA IP: POSITIVO IL MISE, DELUDENTE L’AZIENDA
INCONTRO AL MISE PER LA VERTENZA CON ITALIANA PETROLI: BENE IL RUOLO DEL MINISTERO, DELUDENTI E PRIVE DI FONDAMENTO LE RISPOSTE DELLA COMPAGNIA. FAIB, FEGICA E FIGISC VERSO LO SCIOPERO DI COLORE.
Riunione interlocutoria il 29.07.2019 al Ministero dello Sviluppo Economico dove si sono incontrati, con il Direttore Generale per la sicurezza dell’approvvigionamento ed infrastrutture energetiche del Mise, dr.ssa Sara Romano, Faib, Fegica e Figisc con Italiana Petroli.
L’incontro svoltosi nell’ambito della vertenza collettiva attivata per il rinnovo degli accordi aziendali Api Ip e Totalerg Spa, ora confluiti per incorporazione nella Italiana Petroli Spa, ai sensi del D. Lgs n. 32/98, art 1, comma 6, ha registrato, in questa prima fase, le posizioni delle due controparti con il Ministero attento e propositivo nel suo ruolo di conciliatore della vertenza, come definito dalla normativa.
Faib, Fegica e Figisc hanno illustrato le problematicità legate alla negoziazione con Italiana Petroli, caratterizzata dalla tattica del prendere tempo e rinviare, partendo dalla contestazione di praticare contratti one to one non previsti dalla legislazione fino alle procedure di rimborso dei cali, dei buoni carburanti e più in generale della scarsa trasparenza sulle partite dare/avere che non consentono ai gestori una chiara interpretazione delle condizioni economiche alle quali si lavora.
L’azienda ha affermato di non aver mai interrotto il confronto e pur riconoscendo i problemi sollevati dalle sigle sindacali sui vari punti di contestazione, dalla corretta applicazione della contrattualistica di settore alle problematiche tecniche relative alle partite dare/avere, ha voluto rassicurare, secondo una tradizione consolidata, che dal suo punto di vista non vi erano violazioni alla normativa di settore e che al momento attuale risultavano sanate tutte le anomalie legate ai processi di fusione dei sistemi che pure erano stati molto importanti. Per la contrattualistica applicata relativamente a quello di appalto di servizio evoluto ha tenuto a precisare di ritenerlo una declinazione della gestione diretta.
Quest’ultima affermazione – come le altre del resto – è stata contesta dalle tre Federazioni che hanno ribadito che la gestione diretta è da ritenersi, dal punto di vista della normativa di settore, strettamente riservata al titolare del punto vendita o a un suo dipendente. Essendovi solo due altre possibilità di gestione del punto vendita: quella della commissione e quella del comodato tradizionale.
L’azienda pur ribadendo il proprio impegno a voler negoziare per giungere ad un Accordo di rinnovo, non è stata in grado di assumere impegni concreti, alla presenza dei funzionari del Ministero, volti a rendere finalmente trasparente la gestione economico finanziaria, a riconoscere i crediti vantati, a superare i ritardi dei pagamenti, ad abbandonare la pratica volta ad adottare forme contrattuali contestate perché difformi dal quadro normativo. Ha, invece, voluto rilanciare una proposta di rinnovo dell’intesa già bocciata in quanto non riconosce il superamento degli accordi di solidarietà. La società sembrerebbe insistere a negare un significativo aumento dei margini per i gestori e la necessità di ridurre la forchetta tra prezzi self e prezzi serviti che ha raggiunto livelli abnormi e ingiustificati.
Pur comprendendo che alla ripresa del negoziato le parti di fronte al Ministero registrassero le proprie posizioni, per le Federazioni dei gestori, alla luce delle situazione e del comportamento dell’azienda, occorre lavorare perché per il prossimo incontro si realizzino condizioni minime essenziali per il prosieguo del confronto su basi di serietà, riconoscendo lo stato di sofferenza delle gestioni e l’assoluta insufficienza degli attuali valori economici riconosciuti ai gestori a marchio oltre ovviamente a dare la disponibilità a superare forme contrattuali non contemplate dall’attuale quadro normativo di settore.
A sostegno della vertenza le Federazioni hanno confermato lo stato di agitazione chiamando i gestori di Italiana Petroli ad una ulteriore mobilitazione in vista di uno sciopero nazionale di colore.
Un nuovo appuntamento sulla vertenza è previsto al MiSE il 16 settembre, dopo la pausa estiva, sotto la presidenza, compatibilmente con ulteriori impegni politici, del Sottosegretario Davide Crippa.