ENI risponde alla comunicazione di FAIB, FEGICA e FIGISC [si veda più sotto nell’articolo], sostenendo di ritenere che «non sussistano i presupposti per qualificare lo stato del confronto tra noi … quale vertenza collettiva per la quale è previsto il tentativo di mediazione da parte del Ministero» e ribadendo di ritenere «utile un incontro ancora ristretto alle sole Presidenze delle Organizzazioni avendo l’incontro propostoVi per intendimento la condivisione e sottoscrizione tra le Parti di un Protocollo d’Intesa che riporti gli elementi principali, economici e normativi, che saranno poi oggetto di un accordo » [in allegato si veda la lettera di ENI].
Le Organizzazioni dei Gestori hanno risposto questa sera con questo tenore « …. siamo ancora una volta a ribadirvi la nostra piena e totale disponibilità a partecipare – Lunedì 17 alle ore 15.00 – all’incontro che ci avete richiesto, ma esclusivamente per perfezionare l’intesa economica – già individuata per gli aspetti macro – e darle piena ed immediata operatività. Gli aspetti legati all’adozione di nuovi contratti (di commissione), che voi insistete per affrontare in questa fase non possono in alcun modo essere approfonditi in sede aziendale in quanto rimessi, dal Legislatore, alla contrattazione orizzontale e cioè ad un accordo quadro da sottoscrivere in sede di vostra rappresentanza associativa (Unione Petrolifera)….. Per la chiarezza: fuori da questo percorso non sarebbe possibile, per noi, ricercare alcuna sintesi ed alcun perfezionamento della parte economica.» [si veda in allegato la lettera di FAIB, FEGICA e FIGISC]
Nel pomeriggio del 12 marzo, mercoledì, dopo che FAIB, FEGICA e FIGISC avevano richiesto al Ministero un’ulteriore intervento di mediazione della vertenza collettiva con ENI, l’azienda aveva nuovamente riconvocato «in ristretta» le Organizzazioni di categoria dei gestori.
In data odierna, 14 marzo, FAIB, FEGICA e FIGISC hanno dato riscontro all’invito di ENI, inviando all’azienda la seguente nota:
«Egregi Signori, riscontriamo volentieri la Vostra comunicazione con la quale ci invitate ad un incontro per il prossimo 17 marzo, presso i Vostri uffici per “continuare il confronto avviato lunedì scorso”. Come è a Vostra e generale conoscenza, sull’andamento della vertenza abbiamo richiesto un ulteriore intervento del Ministero dello sviluppo economico – che, in quanto ha richiesto di essere informato sugli sviluppi, ci legge per opportuna conoscenza – il quale si era peritato di promuovere quel tentativo di conciliazione delle vertenze collettive che è tuttora in corso di svolgimento. E, correttezza istituzionale vorrebbe che entrambe le Parti attendessero le riflessioni del Viceministro prima di approfondire le posizioni. Nel merito, ciò nonostante riteniamo, per non lasciare nulla di intentato, di poter accedere all’invito, ribadendoVi tuttavia che, pur avendo preso visione della bozza aziendale di contratto di commissione che ci avete inviato, continuiamo fermamente a ritenere che l’unica sede indicata dal legislatore per definire i nuovi modelli contrattuali non possa che essere esclusivamente quella della Vostra Associazione di categoria, l’Unione Petrolifera. In quella sede non avremo alcuna difficoltà a prendere in esame, fra le altre, anche la proposta da voi avanzata, semprechè sia effettuata dall’Unione Petrolifera medesima a nome di tutte le Aziende associate. Peraltro, qualora riteneste di utilizzare l’incontro “pro bono”, rispondendo positivamente alle sollecitazioni che nel richiamato incontro abbiamo ripetutamente effettuato e, cioè quelle di perfezionare l’intesa economica ed avviare la stesura dell’accordo più generale secondo i contenuti che abbiamo già parzialmente individuato (anche con i Vostri legali), saremo lieti di garantire – nelle more delle riflessioni rimesse al Ministero – la nostra presenza allargata alle ns/ delegazioni, per quanto ristrette, necessariamente indispensabili per siglare la parte economica.»