BENZINAI:SCIOPERO DI 3 GIORNI, DAL 6 ALL’8 GIUGNO
BENZINA: GESTORI, 3 GIORNI SCIOPERO, DA 6 A 8 GIUGNO(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Lo sciopero ”e’ l’unica risposta possibile – si legge in una nota congiunta diffusa dalle Organizzazioni di categoria Faib-Aisa Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc-Anisa Confcommercio – all’atteggiamento irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa”.Tutto questo – proseguono i gestori – ”al solo scopo di speculare sulla propaganda alimentata annunciando fasulli ribassi dei prezzi della benzina, per rimontare la palese perdita di credibilita’ e di consenso tra la gente, i lavoratori, la collettivita”’.”Questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati a favorire gli amici e portare in dote alla Grande Distribuzione Organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce l’obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di euro ogni anno”, proseguono i benzinai.Ed in questo quadro, appare ”assolutamente funzionale al disegno del Governo, l’atteggiamento che stanno assumendo le compagnie petrolifere, disponibili a spartire mercato e profitti con la GDO e pronte a conculcare persino i diritti contrattuali dei gestori, facilitando l’espulsione della categoria”.I gestori che gia’ nei mesi scorsi avevano scioperato contro i provvedimenti del Governo in materia di liberalizzazioni ”confidano” infine ”di poter contare sulla comprensione e la solidarieta’ di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre piu’ costretta a difendersi”.(ANSA).BENZINAI/ SCIOPERO DISTRIBUTORI 6, 7 E 8 GIUGNO Gestori: Governo mira a favorire Grande distribuzione organizzata. Roma, 11 mag. (Apcom) – Impianti di distribuzione dei carburanti chiusi su strade e autostrade il 6,7 e 8 giugno. Lo sciopero, si legge in una nota Faib Aisa, Fegica e Figisc Anisa, "è l’unica risposta possibile all’atteggiamento irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese e che assicura da sempre capillarità e servizio alla comunità, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa"."Tutto questo – affermano le tre sigle – al solo scopo di speculare sulla propaganda alimentata annunciando fasulli ribassi dei prezzi della benzina, per rimontare la palese perdita di credibilità e di consenso tra la gente, i lavoratori, la collettività. Dietro parole feticcio, liberalizzazione, consumatori, concorrenza, questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati a favorire gli ‘amici’ e portare in dote alla Grande distribuzione organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce l’obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di euro ogni anno". BENZINAI: IMPIANTI CHIUSI DAL 6 ALL’8 GIUGNO (Adnkronos) – Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilita’ cittadina
che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni,il 6, il
7 e l’8 giugno. A deciderlo il sindacati di categoria Faib Aisa, Fegica
e Figisc Anisa.La protesta e’ stata decisa dai sindacati unitariamente contro "l’atteggiamento irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese e che assicura da sempre capillarita’ e servizio alla comunita’, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa".Un atteggiamento, questo, per i sindacati, "al solo scopo di speculare sulla propaganda alimentata annunciando fasulli ribassi dei prezzi della benzina, per rimontare la palese perdita di credibilita’ e di consenso tra la gente, i lavoratori, la collettivita’".Dietro ”parole feticcio come liberalizzazione, consumatori, concorrenza – spiega ancora la nota sindacale- questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati a favorire gli amici e portare in dote alla grande distribuzione organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce l’obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di euro ogni anno".In questo quadro, appare ai sindacati, "assolutamente funzionale al disegno del Governo ed al rafforzamento del controllo sociale", l’atteggiamento che stanno assumendo le compagnie petrolifere, "disponibili a spartire mercato e profitti con la GDO e pronte a conculcare persino i diritti contrattuali dei gestori, facilitando l’espulsione della categoria". Contro tutto questo, conclude la nota, " e confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarieta’ di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre piu’ costretta a difendersi".BENZINAI: PROCLAMATI TRE GIORNI DI SCIOPERO IL 6,7 E 8 GIUGNO(ASCA) – Roma, 11 mag – La nuova tornata di scioperi e’ stata proclamata dalle Organizzazioni
di categoria Faib/Aisa Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa
Confcommercio contro le misure per il settore contenute nel ddl sulle
liberalizzazioni.Secondo i sindacati questa ”e’ l’unica
risposta possibile all’atteggiamento irresponsabile di un Governo che
si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una
intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva
strategica per il Paese e che assicura da sempre capillarita’ e
servizio alla comunita’, inganna i cittadini ed i consumatori
mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua
iniziativa”.Le organizzazioni dei gestori degli impianti di distribuzione usano toni duri per spiegare la nuova agitazione. ”Dietro parole feticcio liberalizzazione, consumatori, concorrenza, si legge in un cominicato congiunto delle sigle sindacali – questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati a favorire gli ‘amici’ e portare in dote alla Grande Distribuzione Organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce l’obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di euro ogni anno”.In questo quadro, proseguono Faib/Aisa Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, ”appare assolutamente funzionale al disegno del Governo ed al rafforzamento del controllo sociale, l’atteggiamento che stanno assumendo le compagnie petrolifere, disponibili a spartire mercato e profitti con la GDO e pronte a conculcare persino i diritti contrattuali dei gestori, facilitando l’espulsione della categoria”.”Anche per queste ragioni – si conclude la nota – oltreche’ per difendere democraticamente lavoro e diritti legittimi, i gestori intendono, attraverso le agitazioni e le chiusure proclamate, gridare forte la propria opposizione e indisponibilita’ ad arrendersi a questi atteggiamenti protervi e prepotenti. Confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarieta’ di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre piu’ costretta a difendersi”.(ECO) Carburanti: impianti chiusi per sciopero il 6-7-8 giugno(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 11 mag – Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilita’ cittadina che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni, a partire dal prossimo 6 giugno. "E’ l’unica risposta possibile – si legge in una nota congiunta diffusa dalle organizzazioni di categoria Faib/Aisa Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio – all’atteggiamento irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella un’intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese e che assicura da sempre capillarita’ e servizio alla comunita’, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa".BENZINAI: SCIOPERO DI 3 GIORNI, DAL 6 ALL’8 GIUGNO (AGI) – Roma, 11 mag. – In una nota congiunta, Faib/Aisa Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio annunciano che la chiusra riguardera’ gli impianti sia di viabilita’ cittadina che sulla rete autostradale."E’ l’unica risposta possibile – sottolineano i sindacati – all’atteggiamento irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una intera categoria di lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese e che assicura da sempre capillarita’ e servizio alla comunita’, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa".Tutto questo, aggiungono, "al solo scopo di speculare sulla propaganda alimentata annunciando fasulli ribassi dei prezzi della benzina, per rimontare la palese perdita di credibilita’ e di consenso tra la gente, i lavoratori, la collettivita’.Dietro parole feticcio – liberalizzazione, consumatori, concorrenza – questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati a favorire gli "amici" e portare in dote alla grande distribuzione organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce l’obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di euro ogni anno".Nella nota viene anche stigmatizzato "il degrado di una politica, priva di idealita’ e progetto, indifferente alle conseguenze devastanti sulla vita dei cittadini, tesa esclusivamente alla conservazione dei propri individuali privilegi e di reali e tangibili rendite di posizione, appare ai nostri occhi in tutta la sua drammatica evidenza".In questo quadro, conclude il comunicato, "appare assolutamente funzionale al disegno del Governo ed al rafforzamento del controllo sociale, l’atteggiamento che stanno assumendo le compagnie petrolifere, disponibili a spartire mercato e profitti con la grande distribuzione e pronte a conculcare persino i diritti contrattuali dei gestori, facilitando l’espulsione della categoria. Anche per queste ragioni, oltreche’ per difendere democraticamente lavoro e diritti legittimi, i gestori intendono, attraverso le agitazioni e le chiusure proclamate, gridare forte la propria opposizione e indisponibilita’ ad arrendersi a questi atteggiamenti protervi e prepotenti. Confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarieta’ di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre piu’ costretta a difendersi". (AGI)