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ENI: RICHIESTA AL MASE DI ATTIVAZIONE VERTENZA COLLETTIVA

COMUNICAZIONE PEC
Anticipata via posta elettronica
Roma, 11 giugno 2024
Prot. n. 36/PEC/2024

On.le Gilberto Pichetto Fratin
Ministro Ambiente e sicurezza energetica
e, p.c., Sen. Claudio Barbato
Sottosegretario Ambiente e sicurezza energetica
Dott. Alessandro Noce
Direttore Generale CEE Competitività ed efficienza energetica

Oggetto: Richiesta attivazione procedura di mediazione delle vertenze collettive, ex art.1, comma 6, D. L.vo 11 febbraio 1998, n. 32.

Gentilissimo signor Ministro,
le nostre Federazioni – nella loro qualità di Organizzazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale dei Gestori degli impianti di rifornimento carburanti – intendono chiedere al Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica, competente per materia, l’immediata attivazione della procedura di mediazione delle vertenze collettive nei confronti di ENI S.p.A., ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1, comma 6, del D. Lgs. n. 32/1998, come successivamente modificato ed integrato dalla Legge n. 57/2001 e, da ultimo, dalla Legge n. 27/2012.

In particolare, la vertenza suddetta trae le sue ragioni da molteplici comportamenti assunti nel tempo da Eni e che, in sintesi, possono essere qui riassunti:
a) nel rifiuto manifesto e immotivato di rinnovare gli Accordi collettivi aziendali che devono obbligatoriamente definire – così come previsto dal quadro normativo vigente – le condizioni economico/normative che regolano il rapporto tra azienda e Gestori sia per la parte “oil”, che per le attività e i servizi “non-oil”: sarà appena sufficiente qui ricordare come l’Accordo per i Gestori delle aree di servizio autostradali non viene adeguato da oltre 12 anni costringendo i medesimi gestori – per quadrare il bilancio – a “gravare” il pubblico a seguito del consapevole trasferimento – da parte di ENI – degli oneri di gestione ai consumatori che pagano un prezzo più alto proprio per sopperire alla mancata contrattazione ed all’aumento dei costi che si sono determinati negli ultimi 13 anni;
b) nella sistematica opera di sostituzione forzata dei contratti di gestione identificati come i soli utilizzabili dal già citato quadro normativo speciale di settore (cfr. d.lgs. n. 32/98, così come modificato ed integrato dalla legge n. 57/2001 e, da ultimo, dalla legge n. 27/2012).

E’ bene, tuttavia, ulteriormente precisare come tali comportamenti siano funzionalmente collegati uno all’altro in modo evidente, perseguendo l’unico disegno teso a sottrarre i Gestori singolarmente presi e l’intera Categoria di lavoratori nel suo complesso, al sistema regolatorio che il Legislatore ha impostato e confermato nel tempo e a diverse riprese, peraltro sempre all’interno di provvedimenti tesi a favorire la liberalizzazione del settore e l’apertura del mercato.
Tale suddetto sistema regolatorio ha lo scopo di attenuare quello squilibrio di forze esistente tra il titolare del punto vendita/fornitore in esclusiva e Gestore; rapporto che la giurisprudenza consolidata definisce di “parasubordinazione” e che, da ultimo, la già citata legge n. 27/2012, su ispirazione diretta del Prof. Catricalà, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha inteso riconosce essere di dipendenza economica, ex art. 9, Legge 192/1998, codificandone anche alcuni comportamenti specifici che rilevano ai fini dell’accertamento del suo abuso.

In tale contesto, ENI – azienda ancora ampiamente partecipata dallo Stato (che indica Amministratore Delegato e Presidente) e leader del mercato – sta procedendo a disdettare/non rinnovare ai Gestori il contratto di legge, imponendo, a seguire, a terzi soggetti – a volte anche il Gestore precedente – tipologie contrattuali quali l’appalto di servizi sottratte sia alle garanzie poste dal Legislatore che alla regolazione economico/normativa che la Legge affida alla contrattazione sindacale.

Operazione che viene portata a termine interponendo fittiziamente tra sé e il lavoratore altra società di comodo interamente controllata e partecipata dalla stessa ENI, nel meditato tentativo di eludere, da una parte, la richiamata normativa speciale di settore della distribuzione carburanti ma, dall’altra, anche quella del lavoro dipendente, trattandosi di “appalti non genuini”, così come l’ispettorato nazionale del lavoro ha rilevato in contratti atipici, assimilabili a quelli proposti attualmente agli ex Gestori.
In ogni caso, con la chiara volontà di sottrarre il lavoratore a qualsiasi tipo di tutela normativa e sindacale, precarizzandone da ogni punto di vista, soprattutto sul piano economico e contrattuale, le condizioni di lavoro.

Di qui, il rifiuto di ENI ad avviare qualsiasi attività negoziale volta al rinnovo degli Accordi collettivi scaduti da tempo e persino di rispondere alla richiesta di convocazione dell’Ente Bilaterale aziendale, formalizzata oltre due mesi fa.

A fronte di un contesto tanto compromesso, alle scriventi Federazioni non è stata lasciata altra possibilità che richiedere a codesto Ministero l’attivazione del tentativo di mediazione di cui all’oggetto.
Si rimane in attesa di un cortese riscontro e della convocazione richiesta.
Vivissime cordialità.

I PRESIDENTI

FAIB Giuseppe Sperduto – FAIB AUTOSTRADE Antonino Lucchesi

FEGICA Roberto Di Vincenzo

FIGISC Bruno Bearzi – ANISA Massimo Loreo Terzi