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10^ LETTERA AL GOVERNO: SENZA SOLDI, SI COMINCIA A CHIUDERE

Comunicazione a mezzo PEC

Prot. 60/PEC/2020

Roma, 22 aprile 2020

Egr. Prof. Avv. GIUSEPPE CONTE

Presidente Consiglio Ministri

Egr. On.le STEFANO PATUANELLI

Ministro Sviluppo Economico

Egr. On.le PAOLA DE MICHELI

Ministro Infrastrutture e Trasporti

Egr. On.le ROBERTO GUALTIERI

Ministro Economia e Finanze

Egr. Dott. Ernesto Maria Ruffini

Direttore Agenzia Entrate

e, p.c.:

Egr. Ing. Giorgio Sorial

Vice Capo di Gabinetto MiSE

Gent.ma dott.ssa Sara Romano

D.G. infrastrutture sicurezza sistemi energetici MiSE

Egr. dott. Felice Morisco

D.G. Sorveglianza Concessioni MIT

Dott. FABRIZIO PALENZONA

Presidente Aiscat

Ing. MASSIMO SIMONINI

Amministratore Delegato ANAS SpA

Egr. Ing. CLAUDIO SPINACI

Presidente Unione Petrolifera

Loro Sedi

Oggetto:

Tavolo tecnico. Incontri 25 e 30 Marzo 2020. Assenza di risposte di sistema.

Egregi Signori Ministri,

le scriventi Federazioni intendono sottolineare alle SS LL come gran parte degli impegni assunti nel corso delle riunioni convocate per il 25 e 30 marzo us, siano rimasti lettera morta.

A fronte di ciò, la situazione continua ad essere drammatica – con cali degli erogati superiori al 90% – ed i costi fissi (e mobili) continuano ad essere galoppanti considerato che, per mantenere un’area di servizio aperta 24 ore sette giorni su sette, c’è necessità di impiegare, al minimo, 5,8 unità di personale (per un costo di circa 200mila €/anno), al netto di tutte le altre spese.

Sarebbe quindi facile fare una moltiplicazione che aiutasse a comprendere come la situazione non sia più sostenibile a volumi totali pressoché azzerati (come è stato ampiamente rappresentato).

Ma vorremmo limitarci ad evidenziare gli impegni assunti nelle riunioni richiamate in oggetto ed i provvedimenti avviati dai Ministeri interessati e dal Governo.

PROBLEMATICHE AFFERENTI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA MEF

1)Riconferma della piena e totale applicabilità della normativa già vigente  – per la definizione del fatturato di riferimento per i Gestori degli impianti di distribuzione carburanti – contenuta nell’articolo 18, comma 10, del DPR 600/73 (peraltro diretto – e confermato – anche per tabaccai e giornalai).

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

2) Slittamento a gennaio 2021 dell’introduzione di nuovi adempimenti fiscali quali, a solo titolo di esempio, la trasmissione telematica dei corrispettivi elettronici (peraltro irricevibili da parte dell’Agenzia delle Dogane – PUD – che richiede ai richiedenti di avvalersi – onerosamente – di un “terzo soggetto abilitato alla trattazione di dati il cui destinatario finale è l’Agenzia delle Entrate”.

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

3) Introduzione, per i lavoratori delle micro-imprese di gestione, “obbligate” a rimanere aperte senza fatturato (come è noto al MIT che ha avviato una ricognizione delle vendite settimanali sulle singole AdS), dei “contributi figurativi”, di concerto con il Ministero del Lavoro (presente nelle richiamate riunioni): in questo caso i salari sarebbero corrisposti dai titolari delle singole Aziende di gestione ed i contributi sarebbero, appunto, figurativi (e quindi comparabili a quelli a carico dello Stato per la Cassa Integrazione, la maternità, ecc.), fino alla fine dell’emergenza. Ciò consentirebbe di diluire  nel tempo gli oneri aggiuntivi per l’Erario. Lo spostamento del pagamento per le gestioni non rappresenta un “sollievo” per le micro imprese della distribuzione ma solo un ulteriore “gradino” da superare al momento della ripartenza.  Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

4)Sospensione fino al 2021 del pagamento della TARI e delle forniture di energia elettrica ed acqua e dilazione degli importi accumulati nel corso dell’anno 2021.

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

PROBLEMATICHE AFFERENTI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA MIT

1.Definizione di provvedimenti che avrebbero dovuto comportare la rinuncia   – da parte delle società concessionarie delle tratte autostradali – delle royalties – fisse e mobili – dovute dai soggetti Affidatari emersi dalla gare con l’obiettivo di creare una “provvista” per la liquidità dei Gestori delle Aree di Servizio Autostradali (e non un differimento oneroso per un bimestre come, ad esempio, sulla Milano-Serravalle). Tra un “presunto” danno erariale emergente e la ritrosia delle medesime concessionarie ad effettuare questa rinuncia, è da circa un mese che veniamo sballottati da una direzione all’altra senza che stia, ancora, accadendo alcunché e senza che tutti i Concessionari privati (come ad esempio Autostrada dei Parchi) o pubblici (come ad esempio Anas o Autobrennero) abbiano tenuto fede agli impegni e dato conto – al tavolo – delle iniziative assunte.

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

2.Avvio di una possibile turnazione (che ha già scontato l’assenso di compagnie petrolifere e Gestori) obbligatoria (per tutti) per diluire le inefficienze del sistema e ridurre i costi.

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

3.Consegna dei presidi relativi alla sicurezza sanitaria – attraverso le Concessionarie che si erano dichiarate disposte ad effettuare il recapito presso le singole Aree di Servizio – dei presìdi necessari  all’effettuazione, in sicurezza, dell’attività. Anche nel momento in cui – al rarefatto traffico ordinario – si aggiunga  (come accade quotidianamente) anche quello legato al “trasporto” via autobus di persone contagiate e/o positive. In questo particolare caso – ammesso che le persone rimanessero all’interno dei mezzi (cosa che, giustamente, non accade mai) – le dotazioni reperite sul mercato dai Gestori sono molto al di sotto degli standard prescritti (per i rischi emergenti, ovviamente, rimane la riserva per eventuali contagi). A ciò si aggiunga che, normalmente, per le “soste prevalentemente notturne” la sanificazione predisposta dalle società concessionarie (e non tutte le concessionarie vi provvedono), avviene all’indomani, senza che nel lasso di tempo intercorrente possano essere utilizzati servizi igienici ed ambienti tanto dal personale quanto da altri utenti. Gli eventuali rifornimenti effettuati in questo frangente, verranno ristorati, dopo adempimenti degni di uno Stato borbonico, con tempi biblici da Concessionaria/Affidatario. La morale è che i Gestori devono rimanere aperti, ma tutti gli altri possono programmare i loro interventi.

Nessun provvedimento è stato adottato in tale direzione.

PROBLEMATICHE AFFERENTI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA MiSE

1.Il MiSE – che ha coordinato i tavoli tecnici meglio evidenziati in oggetto – aveva il compito di gestire le singole fasi e facilitare il raggiungimento degli obiettivi che erano stati posti. Non un ruolo di mero notaio degli accadimenti ma di soggetto attivo e proponente; facilitatore del dialogo fra le amministrazioni. Ci sembra di poter dire che tale ruolo, con il passare dei giorni, sia venuto meno e che le singole Amministrazioni abbiamo continuato a procedere “a tentoni” e ciascuna per proprio conto, non avendo l’intenzione di “condividere” le proprie autonome elaborazioni (l’atteggiamento del Mef e dell’Agenzia delle Entrate, sono  emblematici). Il risultato che tutto è rimasto fermo al 25 marzo e che, per la viabilità ordinaria a farsi strada sia stata l’autoregolamentazione, la fantasia e la creatività. Ma anche in questo segmento resiste uno stato di sofferenza che esploderà non appena si tenterà di tornare alla normalità ed i Gestori dovranno fare fronte a quegli adempimenti (compreso i pagamenti delle forniture che sono state respinte grazie alla copertura fidejussoria). Ovviamente resiste anche una difficoltà ad accedere – per resistenze tutte bancarie – al micro-credito (l’accesso vero e proprio ai crediti garantiti da SACE è praticamente impossibile per questa Categoria) connesso con il Decreto “liquidità”.

Nessuna iniziativa dirimente è stata adottata in tale direzione.

Sulla scorta di queste breve evidenze le scriventi Federazioni hanno deciso di porre al Governo ed ai Ministri delegati una condizione ultimativa: o si adottano i provvedimenti richiesti (e promessi) oppure ciascuno troverà autonome soluzioni fuori dal quadro del confronto istituzionale. Le micro imprese che conducono le aree di servizio autostradali – ma anche quelle poste sulla viabilità ordinaria – sono destinate, fatalmente a chiudere senza alcun intervento.

Le scriventi Federazioni hanno responsabilmente gestito l’emergenza per dare tempo al Governo di mettere ordine nei provvedimenti ed hanno raggiunto con una parte l’industria petrolifera Accordi per l’erogazione straordinaria – per i mesi di aprile e maggio – di un “contributo di sopravvivenza”: un contributo che non può certo essere esaustivo né essere considerato una surroga di tutti gli impegni che le Amministrazioni avevano assunto. In ordine tanto agli aspetti normativi quanto a quelli economici.

Le scriventi insistono con i Ministri delegati ed il Governo tutto a fare presto: non ci sarà alcune fase due, nel nostro settore, perché risorse economiche e liquidità per la ripresa si sono esaurite nelle tasche dei Gestori ed i provvedimenti richiesti – propedeutici ad una fase di ripresa che tutti auspichiamo – non sono un vezzo ma una necessità dirompente ed indifferibile.

Per invertire la tendenza, l’unica risposta possibile – se veramente si vogliono fare interventi finalizzati anche al “dopo” – è un trasferimento di liquidità a fondo perduto secondo parametri oggettivi (uno o due carichi di prodotto). Magari da far corrispondere, immediatamente (per evitare lungaggini e burocrazia), dai titolari degli impianti ai singoli Gestori, con recupero degli anticipi attraverso la riduzione del versamento mensile delle accise trattenute su ogni carico.

Il dramma economico e, spesso personale, delle micro imprese che rappresentiamo sta rapidamente declinando verso la “disobbedienza” e, quindi, verso il mancato svolgimento di un servizio essenziale alla mobilità del Paese, senza che alcuno possa additarle come “inadempienti”. Se in questa vicenda ci sono inadempienze, quelle vanno cercate in altro (e note) sedi.

Per dare il senso “plastico” della sofferenza diffusa, alleghiamo un primo elenco contente la decisone di circa 200 micro imprese autostradali di cessare il rifornimento per mancanza di liquidità: va considerato che le gestioni a conduzione tradizione, in autostrada, sono meno di 280 (il resto sono gestioni dirette, condotte da ristoratori o da altri soggetti che, fuori da ogni intesa, hanno immaginato di  rincorrere il profitto per il profitto). Ci sembra che il numero dia la cifra di una difficoltà che tutti dichiarano ma che molti finiscono solo per mettere sotto il tappeto.

Le scriventi intendono chiudere con la stessa domanda retorica avanzata in risposta all’Amministratore Delegato di Anas (che poi sarebbe lo Stato): chi potrà costringere i Gestori a mettersi le mani in tasca e reperire risorse per mantenere gli impianti aperti? Chi fornirà loro la liquidità per riprendere l’attività? Quale giudice condannerebbe i Gestori per interruzione di un pubblico servizio che deve rimanere aperto solo per una testarda (ma solo in queste occasioni) lettura della norma?

Le scriventi Federazioni rimangono in attesa di un urgente cenno di riscontro.

FAIB/FAIB AUTOSTRADE – FEGICA – FIGISC/ANISA

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