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FAIB, FEGICA E FIGISC SU ENI CHIEDONO MEDIAZIONE MINISTERO

Richiesta attivazione procedura di mediazione delle vertenze collettive, ex art.1, comma 6, D. L.vo 11 febbraio 1998, n. 32.  

Gentilissimo signor Ministro,

prima di ogni altra considerazione, le scriventi Federazioni, che rappresentano i Gestori degli impianti stradali ed autostradali di distribuzione carburanti, intendono formularLe i migliori auguri di buon lavoro per l’incarico appena assunto.

Venendo al merito delle presente comunicazione, le nostre Federazioni intendono chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico, l’immediata attivazione della procedura di mediazione delle vertenze collettive nei confronti di ENI S.p.A. Divisione Refining & Marketing, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1, comma 6, del D. L.vo 32/98, come successivamente modificato ed integrato da ultimo dalla Legge 27/20 12 (decreto «cresci Italia»).

In particolare, la vertenza suddetta trae le sue ragioni dai comportamenti assunti da ENI in un contesto oltretutto di particolare difficoltà venutasi a creare sulla rete di distribuzione carburanti che attraverso una diffusa e prolungata crisi di vendita e dunque di forti sofferenze delle imprese di gestioni.

In tale contesto, ENI – azienda ancora ampiamente partecipata dallo Stato e leader del mercato – sta operando in vigenza di Accordi collettivi scaduti già da due anni e due mesi e continua a sottrarsi all’obbligo che il legislatore ha più volte confermato nel corso degli ultimi 15 anni di negoziare con le scriventi Federazioni le condizioni economico-normative che regolano i rapporti con i gestori.

Il suddetto contesto dei comportamenti aziendali sembrerebbe perseguire – nonostante le smentite ufficiali – un più ampio disegno finalizzato allo svuotamento del quadro normativo e del sistema di garanzie in esso contemplato dal D. Lgs. 32/98, dalla Legge 57/01, riconfermato dalla L. 27/2012.

Ciò anche in considerazione del fatto che l’azienda ha immediatamente ripreso ad aggirare la contrattazione collettiva, imponendo nuove condizioni economico- normative individuali, gestore per gestore, come già fatto nel recente passato.

FAIB, FEGICA e FIGISC intendono qui ulteriormente precisare di aver attivamente e responsabilmente lavorato al tavolo negoziale, assumendo su se stesse anche il carico di rendersi disponibili a condividere ulteriori sacrifici sul piano delle condizioni economiche tese a remunerare, sotto diversi profili, l’attività delle piccole imprese di gestione.

Nonostante questo, dopo 8 mesi di negoziato, ENI ha improvvisamente e immotivatamente irrigidito la propria posizione, chiudendo il tavolo di contrattazione e rifiutando l’ennesima proposta di mediazione di parte sindacale che aveva già formalizzato due ipotesi di intesa ispirate alla logica degli accordi di solidarietà.

In questo modo non si è neppure riusciti a definire compiutamente regole condivise per garantire ai gestori degli impianti a marchio ENI, nell’ambito del vincolo loro imposto di fornitura in esclusiva, condizioni di acquisto dei carburanti eque e non discriminatorie, almeno all’interno dello stesso marchio e dello stesso bacino di utenza.

Da ciò deriva una forte menomazione della capacità del gestore di mettere in atto politiche adeguatamente competitive – anche con effetti negativi per i consumatori stessi e per il corretto dispiegarsi delle dinamiche di mercato e di concorrenza – che consegnano buona parte delle piccole imprese di gestione a drammatiche condizioni di sofferenza economico-finanziaria e sempre più spesso al fallimento della loro attività.

A fronte di tale difficile e complesso quadro relazionale, FAIB, FEGICA e FIGISC si sono viste costrette a proclamare lo stato di agitazione e mobilitazione, con la conseguente dichiarazione di sciopero dei gestori di impianti a marchio ENI/AGIP per il 5 e 6 marzo pv.

Confidando nel pronto intervento, che la situazione descritta richiede, del Ministero dello Sviluppo economico e nell’attivazione del tentativo di conciliazione sulle tematiche evidenziate, le scriventi Federazioni rimangono in attesa della convocazione sollecitata per gli urgenti e necessari approfondimenti. 

LANDI

DI VINCENZO

MICHELI

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