PREZZI CARBURANTI. MICHELI, FIGISC: PREZZI QUASI FERMI I PROSSIMI GIORNI. SUI CARBURANTI IN ITALIA PESANO IMPOSTE PER IL 65,8 % PER LA BENZINA E PER IL 62,1 % PER IL GASOLIO E NELL’INSIEME BEN 22,6 EUROCENT/LITRO DI IMPOSTE IN PIÙ DELLA MEDIA DELL’UNIONE EUROPEA
Maurizio MICHELI, Presidente Nazionale di FIGISC CONFCOMMERCIO per i prossimi giorni dichiara che vi sono le condizioni tecniche per una sostanziale STAZIONARIETÀ dei prezzi – nella media del mix tra i prodotti benzina e gasolio – nei prossimi giorni: «In una settimana, il greggio Brent di riferimento è SALITO di MENO DI 1,0 euro/barile, e con un cambio euro/dollaro IN RIPRESA, e si attesta ora ancora su poco più di 43 euro/barile rispetto ai 43 di venerdì scorso; a sua volta la QUOTAZIONE INTERNAZIONALE MEDITERRANEO DEI PRODOTTI LAVORATI È SCESA di -2,0 cent/litro per la benzina e SCESA di -1,1 cent /litro per il gasolio [con IVA, rispettivamente, di -2,4 e di -1,3 cent/litro]. Rispetto alla dinamica dei prodotti sulla piazza internazionale del Mediterraneo, i PREZZI ALLA POMPA IN MEDIA TRA “SELF” E “SERVITO” IN ITALIA da giovedì 10 settembre sono SCESI per il gasolio di -0,8 cent/litro e per la benzina di -1,0 cent /litro, per effetto dell’adeguamento dei prezzi alle variazioni in discesa dei prezzi internazionali, anche se nei primi quattro giorni l’andamento ha corrisposto esattamente alle nostre previsioni di venerdì scorso [variazioni dei prezzi in più od in meno entro e non oltre ±0,5 centesimi di euro/litro].
Nella settimana, i prodotti in extrarete sono stati ceduti dalle Compagnie petrolifere ai propri gestori della rete di marchio – vincolati all’esclusiva di acquisto -, a prezzi di vendita mediamente più sostenuti nell’ordine di 24,3/26,5 cent/litro in modalità “servito” e di 13,7/16,5 in modalità “self” rispetto a quelli riservati agli operatori indipendenti [le “pompe bianche” e la grande distribuzione].
In un mese esatto [ovverossia dal 18 agosto 2015], le quotazioni internazionali del greggio sono salite di +0,5 cent/litro e quelle dei prodotti finiti sono variate di -5,9 cent/litro per la benzina e di -1,6 cent/litro per il gasolio [tutti valori con IVA], mentre i prezzi nazionali alla pompa sono scesi di -6,6 cent/ litro per la benzina e di -3,0 cent/litro per il gasolio.
Pertanto, a meno di drastiche variazioni in più od in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro, vi sono i presupposti tecnici – quotazioni dei prodotti finiti altalenanti, ma entro variazioni di segno contrapposto, quindi poco influente in termini di valore, cambio stabile, marginalità abbastanza costanti – per PREZZI QUASI FERMI NEI PROSSIMI QUATTRO GIORNI, con variazioni contenute entro 0,5 cent /litro in più od in meno nella media dei due prodotti benzina e gasolio.
Al monitoraggio – effettuato in collaborazione con Assopetroli-Assoenergia – dei prezzi pubblicati dalla Commissione Europea risulta che in data 14 settembre lo “stacco Italia delle imposte sui carburanti»” [ovvero quante imposte si pagano di più in Italia rispetto alla media dei 28 Paesi U.E.] è di +23,0 cent/litro per la benzina e +22,3 per il gasolio e le imposte incidono sul prezzo finale della benzina per il 65,8 % e per il 62,1 % su quello del gasolio.»
Per quanto attiene ai prezzi praticati in autostrada, Stefano CANTARELLI, il Presidente Nazionale di ANISA CONFCOMMERCIO, l’organizzazione che raggruppa i gestori delle aree di servizio della rete autostradale sottolinea che «Nella settimana dall’11 settembre al 17 settembre i prezzi lungo la rete gerarchica più rilevante per il Paese sono stati mediamente superiori di 10 cent/litro alla media di quelli praticati sulla rete “colorata” della viabilità ordinaria, sia per ambedue i prodotti che per le due modalità di servizio: una performance decisamente negativa per il consumatore dovuta anzitutto al meccanismo delle royalty a favore dei Concessionari che pesano sul prezzo finale».