PREZZI: FORTI AUMENTI DELLE QUOTAZIONI INTERNAZIONALI DEI PRODOTTI NEGLI ULTIMI DIECI GIORNI
La media nazionale dei prezzi con servizio era ieri indicata da “Quotidiano Energia” in 1,916 euro per la benzina ed in 1,800 per il gasolio, prezzi che al self sono sensibilmente inferiori: valori molto distanti dai picchi di oltre 2 euro/litro che vengono presi a riferimento come fossero la regola; il Ministero per la giornata di lunedì 20 (dato che serve per la rilevazione prezzi dell’Unione Europea) ha diffuso un dato di prezzo medio Italia attestato su 1,847 euro/litro per la benzina e di 1,740 per il gasolio.
Sui dati degli ultimi dieci giorni la Segreteria nazionale FIGISC-ANISA rileva che le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati sono aumentate mediamente tra i prodotti di 4,4 cent/litro, IVA compresa, mentre i prezzi al consumo sono saliti di ben 5 cent/litro per la benzina e 4,5 per il gasolio: su questi ultimi aumenti incide per 0,5 cent/litro l’ultimo aumento delle accise entrato in vigore l’11 agosto. Le ultime rilevazioni prezzi europee (riguardano il 13 agosto, quelle del 20 usciranno forse oggi) mettono l’Italia al secondo prezzo più alto per la benzina, ma con la fiscalità per questo prodotto più alta dell’Europa comunitaria (1,057 euro/litro), ed al terzo posto per il prezzo del gasolio, con un peso delle imposte di 0,920 euro/litro. Lo stacco del prezzo industriale Italia (prezzo meno imposte) con i Paesi dell’area euro è di solo 4 millesimi/litro (cioè più alto della media), mentre per la benzina (considerando che la rilevazione europea non tiene conto delle addizionali di accisa regionale) lo stacco reale è negativo: 5 millesimi/litro più basso della media (le addizionali regionali, infatti, valgono 1,5 cent/litro su scala nazionale, media tra le regioni che non le applicano e quelle, come la Toscana, che applicano un balzello di 5 cent oltre a quello statale). I considerevoli sconti effettuati nel fine settimana da alcune aziende hanno mutato, almeno nella fase temporale della loro effettuazione (da metà giugno ai primi di settembre) le abitudini di acquisto ed il panorama dei prezzi: un buon 25 % delle vendite della settimana si effettua con un prezzo inferiore di 20/21 cent rispetto alla media e ciò significa che, per circa due mesi e mezzo, il prezzo medio di una intera settimana è stato e sarà inferiore di circa 5 centesimi rispetto ai prezzi diffusi con le rilevazioni dei giorni feriali: un dato assolutamente non trascurabile nelle analisi sui prezzi.
Imposte crescenti (le accise sono aumentate di 16 centesimi per la benzina e di 18 per il gasolio, IVA compresa), aumento del greggio (+14 cent/litro) ed ancor più dei prodotti raffinati (+21 cent/litro per la benzina e +20 per il gasolio), deprezzamento dell’euro (-13,8 %), hanno fatto aumentare i prezzi dei carburanti di 31 cent/litro da un anno fa: la maggiore fiscalità sui carburanti è responsabile per il 55 % dell’aumento dei prezzi al consumo in questi ultimi dodici mesi.